Il progetto del Nuovo Museo–Archivio Centralizzato nasce dalla volontà di superare il concetto tradizionale di archivio come spazio chiuso e invisibile, trasformandolo in un luogo aperto, accessibile e profondamente connesso con la comunità. L’edificio non è solo una struttura di conservazione del patrimonio culturale, ma un’architettura capace di unire memoria, conoscenza e vita collettiva, diventando un nuovo riferimento nel paesaggio rurale.
La concezione architettonica trae ispirazione dal contesto del Museo Etnografico di Rumšiškes e dalla tipologia del klojimas, il granaio tradizionale lituano: un edificio agricolo monumentale, isolato all’interno della cascina e destinato alla conservazione dei beni più preziosi. Questa analogia tra il klojimas come deposito del raccolto e l’archivio come custode della memoria ha guidato l’intero progetto, sia nella sua forma che nel suo significato simbolico.
L’architettura si inserisce nel paesaggio attraverso volumi semplici e riconoscibili, materiali naturali come legno e paglia e un uso consapevole della luce naturale. Grandi aperture visive mettono in relazione gli spazi interni con i campi circostanti, mentre il progetto del suolo e delle aree esterne dissolve il confine tra edificio e paesaggio, creando giardini, percorsi e spazi di sosta che dialogano con l’ambiente agricolo. L’intervento non vuole imporsi sulla natura, ma convivere con essa in un equilibrio di rispetto e continuità.
Il programma funzionale è organizzato in tre livelli concettuali e spaziali: in alto, la copertura ospita una grande sala per esposizioni temporanee; al centro, una piazza coperta accoglie il centro di competenza, gli spazi di lavoro e la caffetteria; sotto terra, tre livelli sono dedicati agli archivi. Questa stratificazione rispecchia i tre principi fondanti del progetto: mostrare, formare e conservare.
Il museo–archivio si configura come un’architettura ibrida, in cui la distinzione tra spazi tecnici e spazi pubblici viene superata. I visitatori possono accedere ai “dietro le quinte” del museo, osservando i processi di conservazione, restauro e gestione delle opere, trasformando l’archivio stesso in un’esperienza culturale e conoscitiva. Un elemento strutturale e distributivo centrale attraversa tutti i livelli dell’edificio, ordinando la complessità funzionale e mettendo in relazione ambienti profondamente diversi tra loro, dall’assoluta chiusura delle aree di deposito alla massima apertura degli spazi pubblici.
Le collezioni dei quattro musei sono conservate in ambienti altamente specializzati, progettati secondo rigorosi criteri climatici legati ai materiali e non alle epoche artistiche, garantendo condizioni ottimali di temperatura, umidità e illuminazione. Allo stesso tempo, una parte significativa del patrimonio diventa visibile e accessibile attraverso mostre temporanee e percorsi guidati.
Come gli antichi klojimai proteggevano i raccolti, il nuovo Archivio Centralizzato custodisce i tesori culturali del Paese, proponendo un modello contemporaneo di museo–archivio: un luogo democratico, sostenibile e profondamente radicato nel paesaggio, dove conservazione e divulgazione convivono in un’unica esperienza architettonica.

Concept

Vista frontale

Spazio espositivo

Planimetria

Sezione

Ingresso

Archivio aperto

Esploso funzionale